Sirena Guerriglia


Leggerezza e densità

<< Leggiamo “Sirena Guerriglia” consapevoli che timbri, toni, ritmi, coloriture contengono due sensi: uno interno e l’altro connesso al viaggio globale, entrambi interessanti e pieni solo se intrecciati. Sono poesie dense e a tratti volutamente criptiche, come a chiedere agli stilemi ermetici una difesa per l’anima, uno scudo di non detto in ricercato contrasto con l’impellenza del dire, con la voglia di dichiarare, ma anche con il gusto di suggerire tra mille sospensioni.>>  Lucia Matergi 

Foto © Nunzio Garanti

<< Sono poesie apparentemente leggere quelle di “Sirena Guerriglia” che, ad una molto attenta lettura, appaiono dense di significati. Sono lampi di coscienza sofferti e vivi, essenziali. Le parole evocano pensieri, moti dell’animo, sensazioni senza troppo esplicitare, suggerendo piuttosto attraverso luci, colori, immagini in una successione di flash che fissano la realtà, quella palpabile e quella celata dell’anima. Tutto è tenuto insieme da un ritmo ora veloce, ora  un “moderato cantabile” che accompagna un sentire lucido, volutamente velato dal riverbero di un linguaggio elaborato che si avvale di parole accuratamente studiate, ricreate e limate in modo personalissimo. E personalissime e originali sono le rime di alcune composizioni che danno una particolare coloritura alle immagini.
Mi preme sottolineare che ci troviamo di fronte ad una poesia che colpisce per la rara essenzialità che nasce dalle emozioni autentiche, capace di farle rivivere nel lettore che, affascinato, si lascia catturare dalla malìa della musica delle parole, le terribili Sirene che incatenarono Ulisse alla sua nave. >>  Lucia Pacchioni

Dopo tanta sofferenza provocatami dall’ignoranza delle persone riguardo la mia diversa abilità, dopo tanto sentirmi “mostro” e nascondermi all’altro, ecco che mi guardo allo specchio e mi sento Sirena.

Se nella mia precedente raccolta di poesie (Je Roule, E.T.S., Pisa 2008) “ruotavo”, riferendomi al mio vivere in carrozzella e ripiegandomi sulla mia condizione, adesso promuovo me stessa accettandomi con grande amore, con nuova forza e rinnovata autostima.  Ho cambiato pelle, ora “guizzo”: ora sono una Sirena. Entità leggendaria, metà donna e metà fantastica frequentatrice delle più remote profondità del mare, la Sirena nuota e si muove in energica sintonia con il suo mondo; osserva, accucciata sulla roccia, le navi e i marinai e comprende che non potrà mai correre sulla terra ferma tra quei “piedi guerrigli”, né essi potranno mai nuotare negli abissi profondi degli oceani.

“Tra voi e me c’è una distanza incolmabile”, sembra dire la Sirena, guardando lontano; la tristezza può impadronirsi di lei ma il tuffo guizzante la rinvigorisce, le rinnova le forze, la fa risentire combattiva, “guerriglia”.

Lei, la Sirena, ed io, Lorella, crediamo fermamente nell’uguaglianza dei diritti e nella grande, magnifica ricchezza delle differenti abilità. L’unicità e l’irripetibilità di ciascuno di noi ci fa naturalmente guadagnare il diritto di essere parimenti accettati nella nostra normalità. Lorella Ronconi 

Grafica © Giuseppe Carelli

Grafica © Giuseppe Carelli

Sirena guerriglia

Sulla roccia
un’onda sboccia
languidante scivola
voluttuosa.

È lontano laggiù
l’orizzonte di terra.
Frenetici piedi guerrigli
correnti orologi sudati
indaffarati.

Sbadiglio l’umano che è in me
e guizza il pesce che sono.

© Lorella Ronconi

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